A giugno di quest’anno, ho “festeggiato” i miei primi 10 anni da celiaca (cos’è la celiachia). In questo tempo ho avuto la fortuna di viaggiare molto, a memoria cito Cina, Francia, Messico, Maldive, Giappone, Inghilterra, ad esempio.
Devo dire che non mi sono mai trovata di fronte a grandi difficoltà anche se purtroppo, per non rovinarmi la vacanza ( e i villi intestinali, naturalmente), ho dovuto spesso, a fatica, rinunciare a molti piatti che avrei volentieri divorato (ma questo avviene spesso anche quando sono in Italia).
In Cina e Giappone, grazie ad amicizie, mi ero dotata di una traduzione in lingua locale che spiegava efficacemente ed educatamente la mia intolleranza (se riuscirò a ritrovare le traduzioni le metterò on line, credo possano fare comodo ad altri viaggiatori con le mie stesse necessità) negli altri luoghi invece ho sfruttato quel poco di francese e inglese che so (sappiate comunque che sul sito di celiachia.it c’è il vademecum del viaggiatore celiaco che riporta, in diverse lingue, le frasi essenziali per spiegare l’intolleranza ai ristoratori esteri, lo linkerei ma la pagina al momento non è raggiungibile).
In assoluto, per ora, il luogo in cui ho avuto meno difficoltà è stato sicuramente Londra, lì basta dire che si ha la necessità di mangiare Gluten Free e capiscono subito, senza dover scendere in spiegazioni (devo dire che la stessa cosa mi è capitata a Vulcano, sulle isole Eolie, probabilmente la diffusione della celiachia e il fatto che fosse località turistica ha fatto sì che i ristoratori locali fossero perfettamente a conoscenza del problema, ma di questo parlerò quando vi racconterò delle Eolie).
Ora che devo andare a New York, come sempre prima di partire per un paese occidentale dove so che la celiachia è conosciuta, ho cercato su internet una lista di ristoranti e locali “Gluten Free” oriented. Leggendo qua e là ho trovato parecchi locali che garantiscono un menu senza glutine, molti, curiosamente, di cucina italiana. Di sicuro andrò a testarne qualcuno. Per il momento però, per aumentare la mia trepitante attesa della partenza, passo le giornate sbavando su questa pasticceria . Immaginatemi un po’ come il femminile di Homer Simpson di fronte alle ciambelle glassate…