Archivio per 13 marzo 2009

Viaggiare con la celiachia: organizzazione

Sebbene questo blog non venga molto aggiornato, ricevo spesso, con piacere, molte mail o commenti di persone celiache come me che mi chiedono consigli su come affrontare le vacanze o i viaggi che le aspettano. Per questa ragione ho deciso di dare più importanza a questo aspetto visto del viaggio.
Vorrei dare il mio contributo e invitare anche voi, che siete finiti qui in cerca di informazioni, a condividere le vostre esperienze di viaggio da celiaci in modo da scambiarci idee e consigli su mete, organizzazione e quant’altro.
Prima di tutto con questo post, vorrei confrontarmi con voi sull’organizzazione del viaggio.
Quindi vi racconto come mi organizzo io.
Una volta deciso che voglio andare in un certo paese, ad esempio la Turchia, leggo prima di tutto qualcosa sui piatti tipici del paese giusto per capire a priori se ci sono piatti decisamente da scartare o piatti che almeno sulla carta potrebbero fare al caso mio. Nel caso della turchia so che il riso pilav in generale potrebbe andare bene (così come il kebab, salvo se servito sul panino) ma che il Borek non posso assolutamente mangiarlo. Questo mi aiuta una volta che sarò davanti a un menu a capire cosa potrei chiedere e cosa assolutamente è inutile chiedere.
La seconda cosa che faccio è stamparmi più copie della Restaurant Cards (trovate il link nel menu a destra ) nella lingua che mi serve, in questo caso il turco. Queste mi serviranno da far leggere ai camerieri e ai cuochi in modo che capiscano il problema.
La terza cosa che faccio è procurarmi biscotti e cracker monoporzione da utilizzare per la colazione e il pranzo.
Un consiglio: quando siete in giro fate un’abbondate colazione visto che è il pranzo più sicuro e accessibile. Spesso si trova colazione alla inglese, con uova, bacon, ma anche yogurt e frutta c’è sempre anche il tè o il caffe latte e spesso la marmellata che potete mettere sui vostri cracker o biscotti.
Se anche non avete colazione in albergo, locali come Starbucks vi consentono di fare un’abbondante colazione (avete presente le dimensioni anche solo di un Tall caffe macchiato? riempie da solo per almeno 4 ore) a base di caffe latte e biscotti.
Per il pranzo, sia per motivi economici che di tempo, io spesso quando sono in giro, non vado in locali a mangiare ma mangio cracker o frutta ma se capita gestisco il pranzo come la cena.
Per la sera infatti comincia la caccia. Prima di partire cerco sempre di capire se la celiachia è un problema conosciuto tanto da esserci una lista di locali con menu senza glutine o comunque sensibili al problema però devo dire che se anche la trovo mi capita di rado di andarci salvo che non siano abbastanza vicini.
Questo perchè io faccio quasi sempre vacanze dove giro molto durante il giorno e alla sera sono molto stanca, l’idea di dover raggiungere un posto piuttosto lontano solo per mangiare non fa per me. Inoltre capita anche che alcuni ristoranti segnalati siano troppo eleganti per dei turisti come me (a new york mi è capitato di andare a vedere un ristorante con menu senza glutine, vi dico solo che era munito di buttafuori e tappeto rosso, al che ho tirato dritto…capirai!). Per questa ragione di solito mangio nel primo ristorante che mi ispira. Analizzo il menu, cerco di individuare insalate, formaggi, carne o pesce, mostro il foglietto al cameriere e mostro il piatto che vorrei, e loro mi fanno capire se posso o non posso mangiarlo.
Su questo punto ho sempre trovato persone molto attente, spesso arriva pure il cuoco, parlano tra di loro, analizzano il foglietto, cercano nell’elenco, pensano agli ingredienti e poi mi danno il responso 🙂
So che può essere un momento molto stressante visto che normalmente tutto questo attira l’attenzione di tutti e ci si sente dei marziani, ma alla fine è solo un’intolleranza alimentare e certe scenette se viste con leggerezza sono bellissime.
Ho ricevuto diverse mail che mi chiedevano dov’era possibile fare acquisti di prodotti senza glutine all’estero però io sinceramente, essendo stata via al massimo tre settimane, mi porto tutto da casa (i biscotti e i cracker mangiati poi lasciano il posto ai souvenir), ritengo sia una informazione utile se si prevede di stare lì per mesi altrimenti è meglio arrangiarsi diversamente.
Come ultima cosa per sicurezza mi porto dietro, insieme ad altri farmaci, delle scatole di Dissenten che, a dire il vero vanno sempre bene, visto che comunque si possono avere disturbi gastrointestinali di altra origine.
In ultimo un trucco psicologico detto da una che adora mangiare. Quando sono in giro cerco di dare importanza al lato biologico del mangiare, pensare che mangiare più che un piacere è una necessità, mi aiuta a togliere rilevanza a questo momento della giornata, superando anche il fatto che non posso mangiare quei piatti tipici che mi fanno tanta curiosità e acquolina. Certo che se poi diventa anche un piacere, perchè lo si divide con le persone che amiamo o perchè si trova un bel ristorante o perchè si mangia qualcosa di buono tanto meglio, ma se non è così, pochi drammi, non moriremo di certo di fame, in nessuna parte del mondo.

Voi invece come vi organizzate? 🙂


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