Terremoti

Ho atteso un bel po’ prima di scrivere.
Non ho considerazioni originali su quanto è accaduto in Abruzzo, a una mente razionale come quella di quasi tutti noi pare ovvio che in un paese sismico come l’Italia, fatto noto da decenni o più, si costruisca sismico. E invece non è così. Si dovrebbe ma non si fa. Non si fa per risparmio, non si fa per disonestà, non si fa perchè chissenefrega.

Nell’aprile 2005 mi trovavo a Tokyo, dormivo all’8° e ultimo piano di un alberghetto due stelle vicino al mercato del pesce di Tzukiji. Alle 7.30 mi sento scuotere, apro gli occhi e incontro quelli del mio compagno, stessa aria interrogativa dei miei ma capiamo subito che è uno dei famosi terremoti del Giappone.
Non sento tremolii ma solo un movimento dolce ed elastico, come se mi trovassi sulla punta di un solido pino mosso dal vento. Oscillo. Sento le grucce nell’armadio tintinnare. Cerco di capire cosa fare perchè non mi pare una scossa forte e non so se scendere o restare in camera. Nel corridoio dell’albergo c’è solo silenzio così a fatica, barcollando raggiungo la finestra. Vedo la gente con gli ombrelli camminare per strada… non mi pare di vedere agitazione. Così attendiamo che finisca e io scoppio pure in una risata di contentezza da turista: che bello, ho sentito un terremoto a Tokyo!
E’ stato solo alle 14.30 locali, quando ho ricevuto la telefonata dai miei che avevano sentito la notizia in Italia che ho realizzato che non era stata proprio una passeggiata, faccio notare che venti minuti di ritardo nei trasporti è il ritardo quotidiano dei treni in italia, senza terremoti e questo è l’unico effetto che hanno avuto!

Quando racconto questo episodio, soprattutto in questi giorni, i miei interlocutori italiani reagiscono tutti allo stesso modo, con rassegnazione alzano le spalle e dicono “eh che ci vuoi fare, l’Italia è così”.
Bene finchè al dolore, alla rabbia, all’indignazione seguirà un’alzata di spalle e un “siamo italiani, siamo fatti così” nulla potrà cambiare, non cambieranno le case, non cambieranno gli ospedali e le scuole, non cambieranno i politici e la mentalità dei furbi, non cambierà il nostro mondo italiano.
Ma noi non ce lo meritiamo, perchè meriteremmo palazzi che danzano quando c’è il terremoto, proprio come quelli giapponesi.

1 Risposta to “Terremoti”


  1. 1 Francesca Maggio 8, 2009 alle 6:46 PM

    Bella scoperta il tuo blog….davvero una bella scoperta.
    A prestissimo


Lascia un commento




aprile: 2009
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
27282930